Gruppo Zoe

La nostra storia

Dal 2007 tra ricerca e clinica

Gruppo Zoe nasce da un gruppo di psichiatri e psicologi impegnati nel lavoro clinico e di ricerca nel contesto della Clinica Psichiatrica dell’Università di Milano- Psichiatria IV A.O. Niguarda. Il gruppo di lavoro ha avuto, sin dall’inizio, l’obiettivo di integrare ricerca empirica e clinica psicoanalitica all’interno dei sistemi di cura e dei programmi di formazione. Questo progetto pone al centro dell’attenzione la complessità della materia di cui ci occupiamo contrastando ogni forma di riduzionismo nella prospettiva di incrementare la competenza a curare del singolo terapeuta e dell’organizzazione dei servizi, pubblici e privati.

I temi principali degli studi che abbiamo sviluppato negli anni hanno riguardato, tenendo conto della letteratura scientifica internazionale, l’efficacia dei trattamenti, i fattori terapeutici che influenzano esiti e drop out e le indicazioni di trattamento che ne conseguono nonché la definizione di sistemi diagnostici aggiornati rispetto ai fattori terapeutici che influenzano gli esiti delle terapie. I risultati delle ricerche tuttavia non possono sostituire, nella nostra prospettiva, le esperienze cliniche e i sistemi teorici che ne sono derivati.

Gruppo Zoe ha collaborato con programmi di ricerca e di formazione con diverse istituzioni e centri di formazione tra cui Università Cattolica del Sacro Cuore, Universität Heidelberg, Centro Milanese di Psicoanalisi, Scuole di specializzazione Coirag e Isipsé, S.C. di Dietetica e Nutrizione Clinica A.O. Niguarda, Ambulatorio per i DCA dell’A.O. S. Gerardo di Monza, Dipartimento di Salute Mentale di Lecco, Centro Medico Santagostino.

L’Associazione Gruppo Zoe non è e non vuole essere una scuola di psicoterapia, né un momento di aggregazione identitaria ma un punto di incontro basato sul piacere della scoperta e dello scambio di pensiero.

I nostri obiettivi

  • Promozione della qualità e dell’efficacia delle cure psichiche
  • Promozione dell’integrazione tra ricerca empirica e clinica
  • Promozione della formazione
  • Promozione del dialogo

Il nostro nome

Perchè Gruppo Zoe? Da nove nasce questo nome curioso? 

La prima risposta è che abbiamo voluto avere un segno distintivo. Tutte le Associaizoni che lavorano in questo campo cominciano per la lettera A e spesso si confondono. Noi partiamo dal fondo, dalla “Z”, perchè è nella nostra mission portare qualcosa di nuovo, partendo da punti di vista differenti. Ma si può dire qualcosa di nuovo in questo campo? Non è quello che pensano tutti? Infatti l’idea di fare qualcosa di nuovo, di originale è la proposta implicita nel costituirsi di un gruppo con qualche ambizione.

Per questo la “nostra Z” non è solo questo, perchè è importante costruire qualcosa di nuovo ma lo è anche recuperare ciò che è stato fatto nel passato. Goethe ha detto: “Tutte le cose intelligenti sono state già dette”, il problema è non dimenticarle, farne tesoro. In fondo il Gruppo è nato dall’esperienza del fare ricerca empirica sulle pratiche terapeutiche, cioè di verificare quanto c’è di vero nelle asserzioni che i teorici hanno fatto, vedere che cosa funziona, cosa no e per chi. Questo presuppone il fare tesoro delle pratiche buone, che funzionano, e nel mettere in guardia rispetto alle credenze poco chiare e poco sostenute da prove. Un lavoro di verifica, di conservazione e di valorizzazione di quanto di buono è già stato pensato. Un lavoro di connessione e integrazione tra idee provenienti da ambiti diversi. Se “Z” ha questo senso, questa è la nostra “Z”.

Ma ZOE è più di Z, e in effetti esiste un personaggio con questo nome nell’Olimpo degli Dei di noi Psicantropi, che abbiamo preso in prestito dal famoso da “Il delirio e i sogni nella Gradiva di Wilhelm Jensen” di Freud. Zoe è un’amica di infanzia del protagonista che gli appare in sogno in un momento di angoscia, impersonificando l’incomporeità di una donna ritratta in un bassorilievo, diventata sua ossessione. Zoe è colei che, entrando in un suo sogno, riesce a guarirlo e a spezzare la sua angoscia, utilizzando, sottolinea Freud, dei procedimenti che molto somigliano a quelli della psicoanalisi.

La guarigione avviene nel momento in cui lo psichismo del protagonista riesce a svincolarsi dall’imperio della statua (cioè dal delirio) e ad attualizzarsi nel presente, ponendo fine al risucchio nel passato.